Negli anni settanta, trascorsi tra permanenze a New York e in Italia (a Milano, città che amava) i simboli si infittiscono sulle superfici, che Harloff ora suddivide in simmetrie geometriche organizzate attorno a centri di forza, giocati in numerazioni, pentacoli, tessiture misteriose, secondo un ordine ritmico cui non è estranea la personale, profonda competenza musicale, che spazia dalla musica classica, a quella etnica, al jazz.
MANDALA, 1970
SHIRVANI… SAMARCANDE… TABRIZ…, 1972
R, 1973
LE LIVRE DE L’ENGRENAGE, 1974
LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI, 1978 (scultura in legno e terracotta dipinta)