Negli anni ottanta, trascorsi principalmente a New York, i temi rimangono sostanzialmente i medesimi ma le cromie mutano, sostituendo alle dominanti bianche e bluastre le nuove intonazioni giallo-rosse, probabili residui inconsci di un disagio introiettato a seguito dell’infarto e del rapporto che Harloff instaura con una realtà cardiaca da esplorare emozionalmente. Nuove forme arricchiscono il repertorio simbolico: fiori di loto, cuori rappresentati come veri muscoli cardiaci, bulbi di lampade, alambicchi, monete cinesi, vascelli fantasma, simboli lavorati come preziosi tessuti damascati, dove l’occhio si smarrisce in labirinti segnici.
La bulimia intellettuale di Guy si manifesta anche nella produzione di illustrazioni per le copertine di dischi LP, nella pratica della incisione, nella ceramica e nella traduzione in oro e pietre dure sei suoi simboli, trasformati in seducenti gioielli di piccole dimensioni.
Alla fine degli anni ottanta, tornato in Italia, Harloff non interrompe il cammino verso il proprio ideale di perfezione e condensa nell’opera qualità spirituali e insieme sensuali, astratte eppure oggettive, specchio le une e le altre di una personalità di indiscutibile carisma.
THE SAIL SYMBOL N. 8, 1983
STORMY WEATHER, 1983
ONE…THE HEART, 1988
A, B, C, D, E, F, G… AIME… CONNAIS, 1989